I libri si leggono per scoprire, per capire, per imparare, per conoscere e per conoscersi. Quando ci troviamo in una libreria le cover colorate, le immagini, attraggono la nostra attenzione, immagini che cercano di rappresentare la storia racchiusa al suo interno.
In fondo è vero, usiamo la visione per completare immagini e stimolare ispirazione nella mente ma, questa volta, su questo romanzo, solo un titolo, il nome dell’autore e tutto il resto nulla.
Quel vuoto che sembra una mancanza, ma invece sarete voi a completarlo dopo aver letto questa delicata ed emozionante storia o meglio storie di vita, di anime, di donne, di amori tossici, di speranze, di sogni ma anche di amicizia, di liberazione emotiva e di consapevolezza.
Il romanzo inizia facendoci porre una domanda: quando l’amore non è amore?
Nelle parole di Shakespearel’amore non si allontana è un faro che sovrasta la tempesta.
Quante volte abbiamo creduto nell’amore, immaginandolo anche là dove abbiamo scambiato l’attrazione fisica per sentimento, le attenzioni interessate per un possibile amore, per quello che fin da bambine noi donne cerchiamo: la favola, quella a lieto fine, ma la vita è davvero una favola, ma una favola oscura e purtroppo ci sono cose che mutano, che trasformano, che inevitabilmente cambiano a volte senza un perché, altre per mille ragioni, per diversità e conflitti.
Di fatto l’amore è un sentimento disinteressato e laddove c’è l’interesse di uno o dell’altro per l’ottenimento di qualcosa: di un vantaggio o una comodità, quello non è amore ma convenienza.
Filomena Arienzo riesce a raccontarci molte storie attraverso una storia, un romanzo nel romanzo, una vita legata a un’altra vita dove molte donne leggendo riusciranno a identificarsi, a sentirsi in connessione emotiva con le protagoniste, donne, che hanno sogni, desideri, progetti, che cercano di dare il meglio, di fare il possibile per essere felici accantonando a beneficio degli altri la propria personale felicità: per il marito, per i figli, per la famiglia, per il lavoro, per lo studio.
Si rinuncia sempre a qualcosa e a volte si rinuncia anche alla possibilità di essere felici.
L’amore è complicato e richiede impegno, sacrificio, costanza eppure dovrebbe essere così naturale viverlo, provarlo, amare ed essere amati, invece non lo è, non lo è stato mai e per molti non lo sarà mai.
Una donna triste nella sua stanza da letto si gira sotto le lenzuola al buio tra le lacrime i pensieri, e la realizzazione del fatto che l’uomo che le dorme accanto non la ama più e forse nemmeno lei lo ama più, eppure un tempo le cose erano diverse, sembrava tutto così diverso fino all’arrivo dei figli e le responsabilità, degli impegni di vita che appesantiscono il cuore; che ci fanno diventare più stanchi, più tristi e più distanti. Lei, è lì con le formiche nella testa che le mandano in tilt il cervello; il corpo inerme è rassegnato in cerca di un calore che non percepisce più in quel gelo fatto di gentilezze e di ipocrite circostante: la buonanotte a domani che preclude nessun impegno affettivo, nessun contatto fisico, nessun bacio, carezza o gesto d’amore. E i mille dubbi, mille incertezze: non sono più desiderata, non sono più bella, non sono più meritevole di amore? E cosa si fa per sopravvivere, per non morire?
Ci si aggrappa ai ricordi, al ricordo dei sentimenti innocenti dell’adolescenza, di quegli amori non corrisposti che ci sono rimasti dentro nel corso degli anni e della vita come dei sapori che avremmo voluto assaggiare, un bacio, un abbraccio, il coraggio di dire sono pazza di te, mi piaci. Non era destino, a volte non lo è altre volte invece è destino eppure non ci si incontra, non fino alla fine, quando ormai tutto è andato perduto, apparentemente è terminato. L’autrice descrive quel senso di vuoto, quella solitudine quell’abbandono e quella tristezza e malinconica nostalgia in maniera molto diretta e delicata ma anche dolorosa e profonda. Un abisso di sofferenza e di accettazione ma anche quel desiderio di aggrapparsi ai sogni per non annegare nell’oceano oscuro e grigio della realtà.
Una donna sta scrivendo i suoi pensieri, sta mettendo insieme delle pagine, una storia, un’emozione, mille desideri, una realtà alternativa, bella anche solo da immaginare. Una via di fuga, la liberazione. Fino a dieci anni dopo dove incontreremo Lilian, una ragazza che studia, che lavora e che si dedica sempre agli altri. Ha un’indole bambina, un animo buono, vorrebbe poter salvare il mondo ed è disposta a sacrificare tempo, denaro ed energie per realizzare un bellissimo progetto di volontariato.
Lilian ha bisogno di fare del bene, una necessità che sente essenziale, frenetica passionale. Ma nulla è semplice quando si cerca di salvare il mondo, le intenzioni sono nobili, le risorse sono poche, eppure grazie all’aiuto di molti benefattori Lilian riesce a mettere su il sorriso, la sua associazione di beneficienza pronta a dare aiuto e sostentamento ai bisognosi, ai poveri, alle persone in difficoltà.
La vita non è però sempre facile e per delle circostanze particolari Lilian troverà sul suo percorso due donne: Loretta e Luisa due amiche incontrate per caso o per un progetto del destino, una donna mamma di 4 figli stanca, distrutta dal gravare degli impegni familiari, con un marito freddo, anaffettivo, distaccato, che la ignora così come ignora i suoi stessi figli; un uomo che vuole essere rispettato e servito, distante e arrogante e poi l’altra amica che nasconde un piccolo grande segreto dietro gli occhi della sua delicata dignità. Lilian scoprirà che anche chi cerca di aiutare gli altri può commettere l’errore di fare del male al prossimo involontariamente poiché gestire emozioni, situazioni e dinamiche di vita dolorose non è sempre cosa facile. Lilian impara dai suoi errori fino a rendersi conto che basta davvero poco per ferire e distruggere una relazione, per perdere degli amici, per perdere l’amore, l’affetto, la stima, per perdere la forza e il coraggio di affrontare le difficoltà della vita.
Oggi non ci rendiamo più conto del valore del tempo che le persone ci dedicano. Si dà tutto per scontato, si aprono e si chiudono relazioni e amicizie senza dare nessun valore a ciò che si è stati, a ciò che si è fatto.
Basta un errore, una mancanza e tutto si interrompe, tutto finisce, è l’era della tecnologia, la nostra, si aggiungono persone, si eliminano altre e non si approfondisce più nulla, nemmeno noi stessi.
Lilian si troverà tra le mani un libricino ingiallito che racchiude la storia di una donna che segretamente ha molte connessioni con lei e si troverà a leggere e a scoprire non solo una storia ma molteplici vite e multipli destini.
Un libricino che cambierà il corso della storia di queste donne che troveranno la forza e il coraggio di puntare su sé stesse, di inseguire i propri sogni, i personali obiettivi. L’amore si trova e si ritrova anche nei sogni, in bilico tra fantasia e realtà, ci sono appuntamenti che il destino ci dà nell’immaginario, messaggi che ci arrivano senza che nessuno li abbia mai inviati.
Scoprire di essere stata innamorata di un ragazzo e che quel ragazzo ci è rimasto dentro nonostante ci siamo sposate, nonostante anche lui si sia sposato, nonostante le strade della vita abbiano preso un altro corso. Alcuni legami restano intrappolati nel silenzio e nella paura ma quel sentimento prima o poi esplode, prima o poi riesce a superare il muro del tempo e dello spazio e ci arriva così reale tanto da portarci via per mano da tutta quella sofferenza e quel dolore, tutto quel vuoto che solo un uomo non avrebbe mai potuto riempire.
Attraverso queste storie l’autrice ci mostra l’importanza di prenderci cura di noi stessi e non sempre degli altri poiché si rischia di annientare la nostra persona che poi sarà incapace di aiutare gli altri, di poter fare qualcosa per tutte le persone a cui tenete, che avete nel cuore.
Non importa come gli altri ci vedono e ci vogliono, noi dobbiamo seguire la nostra strada. Il viaggio di queste donne sembra seguire binari diversi eppure si incontreranno alla stessa stazione della vita. Una lettura fatta di emozione, di empatie, di tenerezza ma anche di resilienza. Oggi più che mai dove le vittime del femminicidio sono sempre in numero maggiore abbiamo bisogno di storie che ci mostrano che esiste la salvezza, una via di fuga, la liberazione e che nulla che ci venga imposto come giusto ma che ci fa soffrire debba essere accettato e subito in silenzio e a testa bassa.
La violenza qui è descritta senza essere grafica eppure è davvero efficace; quel male, quel sofferto, quel dolore, che la lettrice non solo lo sente, lo immagina ma riesce perfino a viverlo sulla sua stessa anima. Il libricino ingiallito ha un enorme potere: quello di aprire uno spiraglio nell’oscurità, quello di fare luce su tutto ciò che di bello riserva la nostra anima e il nostro cuore. Il famoso faro nella tempesta.
L’amore esiste, a volte sembra impossibile eppure può resistere nel tempo. Il primo amore della nostra vita dobbiamo imparare che siamo noi stessi. Amandoci avremo il rispetto che meritiamo, le persone accanto che ci meritano, soprattutto la felicità che ogni donna merita nella sua vita, amore, amicizia, sincerità, la libertà di esprimere tutta sé stessa senza doversi nascondere mai.
Recensione di Barbara Anderson, Les Fleurs du Mal, 23.12.24
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