Corpo morto e corpo vivo. Eluana Englaro e Silvio Berlusconi

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Note sull'autore

Descrizione

In queste vertiginose pagine lo scrittore Giulio Mozzi, che si autodefinisce un «cattolico tentato dal protestantismo», col pretesto narrativo di proporre alla Chiesa la beatificazione di Eluana Englaro, mostra l’errore nel quale è caduta la Chiesa stessa, prestatasi volentieri a essere “utilizzata” da chi ha il potere come si “utilizza” una prostituta.

Questo piccolo libro è pieno d’amore per l’Italia e per la Chiesa; e con inusitata lucidità ci mostra come il nostro destino sia legato al destino di due corpi: il corpo della povera ragazza Eluana Englaro, uccisa per amore, e il corpo, candidato all’eternità, di Silvio Berlusconi.
Il nostro Paese ha bisogno di una Rinascita, ma questa rinascita non ci sarà finché non avremo il coraggio di guardare fissi questi corpi, e di capire che cosa ci dicono.

«Un pamphlet furibondo e immaginifico. Una lezione di lucidità.»

Scheda di approfondimento

«La proposta è: provvedere al più presto a dichiarare beata, e poi santa, la povera ragazza Eluana Englaro uccisa, dopo diciassette anni di vita indescrivibile, e dopo lunga battaglia legale, dal padre Beppino Englaro; e prepararsi alla morte e fasulla resurrezione di Silvio Berlusconi, attuale presidente del consiglio dei ministri, negli ultimi mesi documentatamente accusato da certa stampa italiana, con il concorso di molta e prestigiosa stampa estera, di essere, né più né meno, un puttaniere, un utilizzatore di persone umane – e in grandi quantitativi – come fossero cose; prossimo alla morte politica e già avviato, peraltro, alla fasulla resurrezione come Grande Vittima e come Agnel lo Redentore dell’Italia: re surrezione che avverrà, se non sarà già avvenuta
quando questa lettera riuscirà a essere pubblicata, sotto la pretesa egida di Padre Pio da Pietrelcina, come annunciato da Silvio Berlusconi stesso, e allo scopo precipuo di far fuori la chiesa cristiana cattolica terrena.»

Tante parole sono state dette e scritte, a proposito del “caso” di Eluana Englaro. E tuttavia queste tante parole hanno forse più celato che esibito il vero discorso politico e morale in atto oggi nel nostro paese. Giulio Mozzi cerca di mostrare questo discorso nascosto, marcando la differenza tra il corpo della vittima, la sua verità, e l’uso retorico della posizione che la riguarda.
Una nota conclusiva di Demetrio Paolin segna il passo di questa distinzione esistenziale, prima che morale o altro, tra i fatti e le loro interpretazioni.

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