Alberto Roversi

Alberto Roversi, nato a Bologna, dopo aver sbrigato le noiose faccende della scuola dell’obbligo, si iscrive a filosofia pensando “Adesso si fa sul serio!”. Invece niente, anche lì la solita solfa: studiare, ricordare, essere interrogati. Il giorno della laurea scrive il suo primo aforisma: “Mi sono laureato in filosofia senza che nessuno mi abbia mai chiesto che cosa io penso”. Di fronte all’andare in pezzi della sua fede umanista, decide di trasferirsi a Milano, dove per alcuni anni lavora come pubblicitario. In quell’ambiente frivolo ed esibizionista, fatto di tanto stress e di qualità della vita piuttosto scarsa, un po’ di spazio per la creatività c’è, ma solo ad un livello formale: a dettare i contenuti è il committente. Neanche quello è il giusto habitat, per un autore. Tornato a Bologna, si arrende all’evidenza: per il pensiero e per la creatività nella vita non c’è spazio, l’unica è crearlo dentro di sé, attraverso quella cosa che si chiama letteratura. Dopo due romanzi, il primo pubblicato con Mobydick nel 2012 (“Per favore non chiamatelo amore”), è questo il suo primo libro di poesia. La casa che si è costruito online è stranierovunque.wordpress.com.

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