Gianni Vattimo

Gianni Vattimo si è inizialmente occupato di ricerche di estetica antica (Il concetto di fare in Aristotele, Giappichelli, 1961) e allo studio del significato filosofico delle poetiche dell’avanguardia (Poesia e ontologia, Mursia, 1967). I suoi studi su Heidegger e Nietzsche, e in generale sulla filosofia tedesca dell’Ottocento e del Novecento (Essere, storia e linguaggio in Heidegger, Edizioni di Filosofia, 1963; Schleiermacher, filosofo dell’interpretazione, Mursia, 1968; Introduzione a Heidegger, Laterza 1971; Il soggetto e la maschera, Fabbri-Bompiani, 1974; Introduzione a Nietzsche, Laterza, 1984), hanno avuto risonanza internazionale, e, al pari delle sue opere successive, sono state tradotte in varie lingue. Nel 1980 ha pubblicato Le avventure della differenza: che cosa significa pensare dopo Nietzsche e Heidegger, e cioè in una situazione nella quale non esistono più punti di vista globali o privilegiati. Dopo Al di là del soggetto (1981), Vattimo ha pubblicato Il pensiero debole (Feltrinelli, 1983, in collaborazione con Pier Aldo Rovatti), opera nella quale propone l’interpretazione del passaggio al postmoderno come passaggio dalle unità forti alle molteplicità deboli, dal dominio alla libertà, dall’autoritarismo alla democrazia. La riflessione su Nietzsche è continuata con il recente Dialogo con Nietzsche. Saggi 1961-2000 (Garzanti, 2000). In Oltre l'interpretazione. Il significato dell'ermeneutica per la filosofia (Laterza 1994), Vattimo ritrovava il significato filosofico dell'ermeneutica contemporanea, nella sua universalizzazione e trasformazione in koiné, nel suo essere teoria filosofica del carattere interpretativo della realtà. Ha poi pubblicato Vocazione e responsabilità del filosofo (Il Melangolo 2000) e Tecnica ed esistenza. Una mappa filosofica del Novecento (Paravia, 2002).

Negli ultimi anni, con Credere di credere (Garzanti 1996) e poi con Dopo la cristianità. Per un cristianesimo non religioso (Garzanti 2002) e Il futuro della religione. Carità, ironia, solidarietà, in dialogo con Rorty (Garzanti 2005), Vattimo spinge la propria riflessione filosofica verso i confini della religione, e interpreta il significato del cristianesimo utilizzando il concetto di Incarnazione di Dio come evento di indebolimento, nel quale Dio si abbassa e perde le connotazioni terribili attribuitegli dalle religioni primitive. Il messaggio cristiano di carità, “ama il prossimo tuo come te stesso”, diventa la base per una società della tolleranza, nella quale la verità esiste laddove si raggiungono, attraverso il dibattito, posizioni consensuali.
Ha curato l’edizione della Garzantina “Filosofia” (1981, 1993, 2004). Un suo recente volume, Il socialismo ossia l’Europa (Trauben, 2004), è invece dedicato al significato e al futuro del processo d’integrazione continentale. La riflessione politica è proseguita con Ecce Comu. Come si ri-diventa ciò che si era (Fazi, 2007), nel quale Vattimo propone, constatando il fallimento del capitalismo e della democrazia formale, un comunismo autentico, libertario, di "sovvertivismo democratico".
Nel più recente Addio alla verità (Meltemi, 2009), Vattimo congiunge filosofia e politica sostenendo che il solo orizzonte di verità che oggi la politica e la filosofia hanno il compito di cogliere, esplicitare e costruire consiste nelle condizioni epistemologiche del dialogo sociale e interculturale.
A partire dal 2007, l'editore Meltemi pubblica le sue Opere Complete. 

Vattimo collabora come editorialista a diversi giornali italiani e stranieri: La Stampa, il manifesto, L'Unità,L'Espresso,El Pais  (Spagna), Clarin (Argentina). Per Transeuropa, è direttore della collana "Differenze".

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