Descrizione
Marzo 2006 – Disponibile in tutte le librerie “Il Pensiero Rivale. Dialoghi su letteratura, filosofia e antropologia”, secondo volume della collana “Girardiana” edito da Transeuropa.
Il volume, presentato venerdƬ 10 marzo 2006 dal professor Gianni Vattimo durante il convegno internazionale sul pensiero di RenĆ© Girard, raccoglie una serie di interventi che coprono l’arco della produzione teorica di Girard, dagli esordi di “Menzogna romantica e veritĆ romanzesca”, dove la critica letteraria diventa analisi sociale e antropologica, fino allo sviluppo compiuto della teoria mimetica, con la riflessione sul capro espiatorio e sul religioso proposta a partire da “Delle cose nascoste sin dalla fondazione del mondo.”
Attraverso una serie di dialoghi spesso polemici con figure di riferimento della cultura otto-novecentesca in primo luogo francesi (Stendhal, Tocqueville, ValĆ©ry, Pierre Janet, Sartre, De Beauvoir, Simone Weil, Michel Serres, Castoriadis, Regis Debray), o con grandi correnti ed esponenti della filosofia europea (Nietzsche, Heidegger, il decostruzionismo), Girard tocca tutti i temi che lo hanno reso famoso: lo smascheramento dell’individualismo romantico, la critica del conformismo sociale e intellettuale, il rifiuto del relativismo; la dimensione generativa e culturale del religioso, lo svelamento dei meccanismi di persecuzione sociali e simbolici, e la difesa delle vittime propria del cristianesimo.
Fondamentale per chi desidera approfondire l’articolazione concreta del pensiero di Girard, il libro offre materiali inediti in Italia, ma soprattutto apre un’originale prospettiva interpretativa. Nel momento in cui si confronta con diverse posizioni teoriche e con diversi stili di pensiero, la teoria mimetica mostra la sua efficacia ermeneutica e un sorprendente carattere “riflessivo”: la mimesi in quanto fondamento della cultura si rivela essere il primo motore del pensiero – ovvero non c’ĆØ teoria che non nasca dal confronto, nel doppio senso dell’ammirazione e della contesa, con il rivale.
“Sono polemico in quanto mimetico”, ammette Girard. Ma questa polemica non si risolve in conflitto personale e non mira alla delegittimazione dell’avversario: sempre attenta al suo oggetto, produce demistificazione e incremento conoscitivo.
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